La progettazione degli impianti di scarico delle acque reflue all’interno degli edifici rappresenta un processo fondamentale, regolamentato dalla normativa UNI EN 12056-2. Questo standard, pubblicato il 30 settembre 2001, stabilisce le linee guida per la progettazione e il calcolo degli impianti di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici.

Nella UNI EN 12056-2 vengono forniti i criteri per dimensionare in modo ottimale le diramazioni di scarico, le colonne di scarico e i collettori, considerando le portate da scaricare in ogni parte dell’impianto. Il dimensionamento delle diramazioni di scarico si basa su un grado di riempimento del 50% con la connessione ad una colonna di scarico unica (Sistema 1 secondo la UNI EN 12056-2). Questa soluzione tecnica non solo riduce i livelli di rumorosità, ma previene anche il rischio di perdita della guardia idraulica dei sifoni.

La progettazione di tali impianti segue un processo dettagliato:

Calcolo del Carico Totale sulle Diramazioni di Scarico: Si determina la portata media (in litri al secondo) su ogni diramazione considerando i contributi di scarico di ogni allacciamento, tenendo conto della contemporaneità.

Determinazione del Carico Totale sulle Colonne di Scarico: Si calcola la portata media destinata ad ogni colonna di scarico, sommando i contributi di scarico di ogni allacciamento, considerando la contemporaneità.

Calcolo della Portata Totale Convogliata al Collettore di Scarico: Si calcola la portata media convogliata al collettore sommando i valori totali d’allacciamento di tutte le colonne in esso confluenti, considerando la contemporaneità.

Per dimensionare le tubazioni che costituiscono il sistema di scarico, è essenziale conoscere la portata media di scarico degli apparecchi sanitari presenti nel fabbricato, come specificato nella UNI EN 12056-2.

La formula per calcolare la portata di scarico complessiva è:
Qww = K * √(ΣDU)
dove:

Qww è la portata delle acque reflue (in litri al secondo)
K è il coefficiente di frequenza
ΣDU è la somma delle unità di scarico

Nel calcolo della portata di scarico complessiva, si aggiunge il contributo derivante dalla presenza di altri apparecchi a flusso continuo o pompe di sollevamento delle acque reflue, ottenendo la portata totale (Qtot).

La normativa stabilisce il diametro nominale (DN) minimo ammissibile per le tubazioni in base alla portata calcolata o alla portata totale, e al diametro dell’apparecchio con l’unità di scarico più grande.

Le diramazioni di scarico, parti degli impianti a sviluppo orizzontale, convogliano l’acqua di scarico dei sifoni degli apparecchi alle colonne di scarico, con limiti geometrici da rispettare per garantire la tenuta idraulica dei sifoni.

Nel caso in cui la configurazione limite delle diramazioni di scarico non possa essere rispettata, si prevede la ventilazione delle diramazioni, garantendo un controllo efficace della pressione attraverso condotte di ventilazione.

I collettori di scarico, parte degli impianti a sviluppo sub-orizzontale, devono garantire velocità superiori a 0,5 m/s per prevenire incrostazioni. La normativa UNI EN 12056-2 raccomanda l’utilizzo della formula di Colebrook-White per il dimensionamento, tenendo conto della scabrezza con un valore prudenziale di 1 mm.

In sintesi, la progettazione degli impianti di scarico delle acque reflue negli edifici richiede una conoscenza approfondita delle normative di riferimento, un calcolo accurato delle portate e una valutazione attenta dei parametri tecnici al fine di garantire impianti efficienti e conformi alle normative vigenti.

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